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Quanto vale il voto Erasmus?

22 Gen

ImmagineNell’ultima settimana di campagna elettorale è emerso il problema di come garantire il voto degli studenti Erasmus: secondo la stampa italiana, 25 mila voti sarebbero a rischio, dal momento che tali studenti non sono inseriti nelle liste di coloro che possono votare dall’estero. Nel Consiglio dei Ministri di oggi, si discuterà di un possibile intervento del governo per tutelare il diritto di voto.

Il tema mi ha particolarmente interessato in quanto ex-studente Erasmus e tuttora “oltreconfine” per un master, a contatto con altri ragazzi che stanno vivendo qui a Maastricht la stessa esperienza. Non è, per me, una questione personale, dal momento che ho la possibilità di tornare a votare a febbraio con un biglietto aereo low-cost. Credo inoltre che la posizione degli studenti Erasmus si differenzi da quella di altri studenti italiani all’estero, come me, per un master o un tradizionale corso di laurea: mentre i secondi hanno consapevolmente deciso di lasciare il proprio paese per un periodo più o meno lungo di tempo, i primi sono a tutti gli effetti studenti di università italiane, pagano le tasse universitarie nel nostro paese e ritorneranno in Italia al termine del periodo di scambio; la loro impossibilità di esercitare il diritto di voto suscita uno scalpore ancora maggiore.

Cosa dimostra questa situazione? Non tanto, o non solo, un generale disinteresse della politica verso il mondo dei giovani e degli studenti, tema ampiamente trattato da giornali e televisioni. Nello specifico, credo denoti una mancata comprensione della rilevanza del fenomeno della mobilità studentesca in Europa, che si estende ben oltre la questione del voto alle elezioni politiche: come sono valorizzate dalle università e dalla società le conoscenze acquisite durante l’Erasmus? Quali meccanismi sono stati immaginati per mettere in relazione e far dialogare gli studenti dentro e fuori l’Italia?  Come la mobilità studentesca arricchisce il nostro paese? Questi temi sono completamente assenti dal dibattito pubblico: sembrano lontani i tempi in cui si pensava di rendere un periodo di scambio all’estero obbligatorio per tutti gli studenti universitari.

L’iniziativa degli studenti Erasmus sul diritto di voto può essere un passo importante per portare all’attenzione la questione della mobilità studentesca in Europa, così come era avvenuto nello scorso ottobre con le iniziative per evitare i tagli al progetto. La speranza è che il prossimo governo non scopra gli studenti “oltreconfine” solo un mese prima delle elezioni.

Matteo