Mi chiamo Sally, sono nata a Torino nella calda estate del ’90. Sono cresciuta nel Monferrato, tra l’avvolgente tranquillità delle mie colline e il profumo dei Krumiri che ti entra nelle vene.
Il primo treno che ho preso è partito dal Liceo Linguistico G. Lanza, le fermate me le ricordo tutte: Regno Unito, Stati Uniti, Australia; tante valige che mi hanno fatto portare a casa una minuscola parte di mondo. Nel 2009 il treno ha cambiato rotta, si è fermato a Udine, lasciandomi il tempo di prendere una laurea in Mediazione linguistica e interculturale; ma da lì, il viaggio è continuato verso un’altra destinazione…
Barcelona, 19 de Octubre de 2012
Un anno fa mi sono innamorata, lavoravo come stagista per un’agenzia di traduzioni e mi sono completamente innamorata. Appena messo il naso fuori dall’aeroporto è stato subito un colpo di fulmine. Non si tratta di un “lui”, tutt’altro, è una “lei” mozzafiato: Barcelona. Sono bastati tre mesi scarsi, passati a scartabellare montagne di scartoffie, per convincermi che quello era e continua a essere l’unico posto in cui volevo e voglio stare. Ho incrociato le dita per tutta l’estate e il destino ha voluto che l’Universitat Pompeu Fabra abbia accettato la mia richiesta di ammissione al Master in Traducción literaria y audiovisual.
Sono partita, o meglio, sono tornata per essere felice.
Com’è Casale vista da li?
Casale è il volo Ryanair delle vacanze di Natale, è il “al solito posto, solita ora” che poi finisce sempre in Piazza Castellocon gli amici di una vita. Casaleè la crostata della nonna, è la mia famiglia; ma soprattutto, è il germoglio che dopo aver preso la pioggia è cresciuto, diventando l’alberello che forse, nelle prossime primavere, riuscirà a dare buoni frutti.
Un messaggio a chi parte?
Viaggiate. Viaggiate molto, moltissimo! Quando vi sembrerà di aver visto abbastanza, ripartite. Portatevi solo l’indispensabile: l’umiltà di avere nuovi occhi e la curiosità di tenerli sempre ben aperti. Il resto, lo conquisterete strada facendo.
ll sole svanisce lento sullo sfondo della Platja de la Barceloneta, le luci si accendono con una scia interminabile di colori, la Tor Agbar vestita di rosso e di blu, cattura lo sguardo di un passante.
Lì c’è la Rambla, con il suo andirivieni costante di passi, di gente, di storie, ma ormai è sera. La città rinasce piano piano; in altri luoghi, altri locali, con altri passi, altra gente e altre storie.